lunedì 17 novembre 2008

Un giovedì che ha preparato un weekend da leoni!

Giovedì 13 è stato un giorno molto importante per noi del collettivo, e speriamo per tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Scienze della Formazione e dell'università..
E' stata fatta in mattinata una partecipatissima assemblea, dove abbiamo cercato di spiegare al meglio la grave situazione che stiamo attraversando. Luca, Chiara, Caterina, Stefano, Chiara (un'altra..), Erica, Valentina..e scusate se non cito tutti..hanno fatto un grande sforzo di ricerca e analisi che non andrà perduto.
Ma la sera c'è stato il ritrovo. 
Dalle ore 18:00 gli Studenti dell'università di Trieste hanno iniziato ad entrare nella storia.
Più di cento, fra ragazzi e ragazze dell'ateneo triestino, sono partiti per andare a Roma.
Alla Università della Sapienza si sono dati appuntamento più di 200mila studenti provenienti da tutta Italia. Arrivati da soli, con le proprie forze, senza che nessun partito o sindacato li aiutasse. Hanno messo per conto proprio, i loro soldi, la loro fatica, la loro gioia.
Per la prima volta dopo decenni, ragazzi e ragazze da tutto il Paese si sono incontrati per dare vita a un progetto comune, rompendo qualsiasi logica di partito, qualsiasi schema ideologico. Una gioventù sana, forte, che non vuole più aspettare sperando che cambino per il meglio le cose, ma che ha deciso di prendere nella proprie mani la propria esistenza per tutelarsi il futuro. Visto che se lasciato nelle mani altrui, non viene mai fuori qualcosa di buono...
Per tre giorni, ospitati dai quei "facinorosi" che hanno occupato alcune facoltà della Sapienza, questa gioventù forte e dinamica si è confrontata ed ha discusso.
Prima con un corteo che ha bloccato la città per nove ore, poi in'assemblea durata due giorni.
Per quanto esistano tuttora visioni differenti, la voglia di fare luce sulle questioni che ci uniscono, ed un raro buonsenso (provate voi a rimanere lucidi con chilometri di treno sulle spalle, corteo da una decina di ore e nottate accampati alla bene e meglio tra i corridoi di Scienze Politiche o Lettere) hanno prevalso su ogni cosa.

Sono usciti dei documenti condivisi (che potete trovare qui)
Si ha discusso a lungo nei vari gruppi di lavoro (la discussione nel Workshop di ricerca è durato fino alle otto del mattino), ma quello che ne è uscito è qualcosa di eccezzionale.
Il giorno dopo, nell'assemblea plenaria, numerosi sono stati gli interventi che hanno marcato l'unicità di questa due giorni..

Questo weekend è stato per noi una opportunità storica. Che volevamo cogliere. Ed abbiamo saputo cogliere.
Nelle nostre storie personale qualcosa è cambiato: nelle nostre realtà ora agiremo avendo ben in mente che non siamo più soli.
Da questa due giorni è nato qualcosa che non ha eguali: per la prima volta gli studenti si sono autorganizzati, dandosi un progetto. Senza partiti o sindacati a fare da intermediari.
Dopo che avevano dato per morta questa gioventù, abbiamo dimostrato che non solo questa gioventù è sveglia, ma che sa chi è e che cosa vuole. Abbiamo per la prima volta coscienza del nostro peso e della nostra forza all'interno di questa società.
Il nostro è un movimento eterogeneo, che nelle sue differenze e nell'unione di intenti trova i propri carburanti. Il confonto, vivace ed apertissimo, rappresenta per noi un'inesauribile opportunità, la comunanza di alcuni principi il nostro cemento.
Principi quali la Democrazia: non per via istituzionale, bensì partecipata. La Libertà, perchè nessuno potrà mai negarla a qualcun altro. Uguaglianza. Diritto allo Studio. Antifascismo.

Qui alla Sapienza sta nascendo un nuovo soggetto politico con cui tutti dovranno fare i conti.
Ma attenzione a non barricarci nei nostri sogni.
Siamo tanti, ma abbiamo il dovere di essere ancora di più. Il dovere di coinvolgere chi non è stato coinvolto. Informare chi non è stato informato. Perchè sono ancora troppi i passivi, gli indifferenti, i male informati.
Dobbiamo prepararci in vista di una lunga mobilitazione, fatta di radicamento e consolidamento tra gli studenti. Il governo vuole prenderci per sfinimento, e dobbiamo essere pronti ad affrontare una lunga guerra di trincea. 
La legge 133 rappresenta per noi la nostra prima grande sfida.
E non abbiamo alternative.
Qua tutto, vittoria o sconfitta, dipende solo da noi.
Siamo l'unica vera opposizione.

Ed il meglio deve ancora venire... :)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Arrivata a Roma sono rimasta a bocca aperta nel vedere un'onda di giovani giunti, come noi, da tutta Italia per farsi sentire e per rimandare al mittente le riforme e le misure draconiane del governo in materia di istruzione, università e ricerca .
E come "un'onda che vi travolge" abbiamo bloccato la città fino a Montecitorio!! La città è stata nostra per 9 ore!
La gente, al nostro passaggio, si affacciava alla finestra, molti applaudivano, altri facevano foto, e altri ancora sventolavano striscioni con la scritta: "RAGAZZI SIETE LA NOSTRA ULTIMA SPERANZA!!"
Sono stati dei giorni fantastici e molto costruttivi e sono ancora più convinta che tutti insieme possiamo cambiar le cose!!
Valentina

Anonimo ha detto...

concordo con la Valentina ma ...dobbiamo continuare e NON mollare coinvolgendo ancora piu' studenti i quali nn è vero che sono disinteressati ma vanno fatti rendere partecipi delle innumerevoli iniziative che le varie facoltà stanno organizzando!xke' nn e' ovviamente vero che c'e' una "maggioranza silenziosa" che continua a studiare ed e' a favore della gelmini,della riforma e del governo!
il 25 c'e' la gelmini alla SISSA e ci stiamo cominciando ad organizzare x porgerle i nostri piu' sinceri saluti