mercoledì 3 dicembre 2008

SCIOPERO GENERALE


VENERDI' 12 DICEMBRE

ORE 9.30

PIAZZALE EUROPA
(non più piazza Goldoni)

(lo spezzone universitario sarà quello con il camioncino e le bandiere gialle e blu)

Quel venerdì sarà un giorno decisivo, un punto di partenza fondamentale, per lanciare un segnale fortissimo al governo di un NO che attraversa tutti i settori della società.
Quel giorno lo slogan "Noi la crisi non al paghiamo" vorrà dire che noi, studenti e lavoratori, non saremo più disposti a cedere i nostri soldi, il nostro tempo, le nostre vite per ripagare i danni fatti da altri. La crisi è delle banche, ma siamo noi che però la paghiamo giorno dopo giorno quando andiamo a fare la spesa, quando paghiamo il biglietto del cinema, quando andiamo ad ordinare qualcosa da bere al bar, quando paghiamo il biglietto del treno.
In ogni istante della nostra vita paghiamo questa crisi che non è nostra, e che certamente non volevamo.
Adesso è ora di dire basta.
Di iniziare a riprenderci il nostro tempo, le nostre vite. Ed anche la nostra città.
Dicono che Trieste è una città di vecchi. Rimarrà una città di vecchi se lasciamo che solo i vecchi girino per le strade. E' anche la nostra città, la città della Trieste giovane e dinamica, che ha i propri sogni e che giorno dopo giorno cerca di realizzarli.
Venerdì smettimao di sognare.
Venerdì realizziamo i nostri sogni, cominiciando a riprendere la città.
Cominiciando a esigere che noi studenti abbiamo il diritto a spostarci gratuitamente per questa bella cittadina sul mare, e che abbiamo anche il diritto di arrivarci almeno ad un prezzo agevolato. E di viverci, senza dover pagare affitti che ogni mese rappresentano una bastonata sulle nostre schiene.

Il loro piano anticrisi, partendo dalla family card da 40euro al mese non è sufficiente. E' poco più di una elemonisa! Continuiamo ad avere i politici che sono i più strapagati al mondo: loro di certo non la sentono questa crisi!

E' tempo di iniziare a rimuovere tutti quegli ostacoli che ci impediscono di studiare. Cominciando dalla legge 133, dalla riforma Gelmini e dal decreto legge 180.

E venerdì, se noi lo vogliamo, sarà l'alba di un giorno dove noi studenti potremo finalmente decidere da soli delle nostre vite.

TUTTI ASSIEME.

Se volete avere ulteriori approffondimenti o dati, contattateci via mail

collettivoformazione@gmail.com



4 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè nn parte più da piazza goldoni, ma da piazzale europa??

Anonimo ha detto...

si ha deciso di fare uno spezzone autonomo da piazzale europa, in quanto riteniamo che sia sì molto importante scendere in piazza assieme ai lavoratori e chiunque condivida le ragioni dello sciopero, ma che venga anche mantenuta una certa autonomia.
Si continua sempre a confrontarsi con le altre realtà, però si vuole mantenre la prorpia identità di studenti, sopratutto adesso in vista della data del 12.

Stefano

Anonimo ha detto...

Ma all'ultima assemblea di ateneo non si era deciso in modo collettivo di partire da piazza Goldoni?
Come mai senza aver indetto un'altra assemblea si cambia la partenza?
Mi sembra profondamente scorretto!
Per fortuna ci sarà anche un gruppo di studenti che, rispettando gli accordi presi, partirà con i lavoratori da piazza Goldoni...
Io sarò con loro.
Cristina

Anonimo ha detto...

A dire la verità non si ha preso nessun reale accordo all'ultima assemblea. C'è stata una grande confusione dove ognuno è uscito con la sua idea sul 12..
Visto che ci sono varie correnti, con differenti sensibilità e punti di vista, è parso più giusto per tutti che ognuno parta da dove lo ritiene più opportuno...

chi vuole stare vicino alla Cgil, è legittimo che faccia il suo spezzone nel corteo che parte da piazza goldoni. Chi invece vuole rimanere autonomo, senza però per questo rompere l'interlocuzione con il sindacato, può farlo partendo da piazzale europa.. Quelli di Traduttori e interpreti addirittura partono da via filzi!!

L'importante per il 12 non è da dove si partire, ma partire!
Ognuno di noi ha diversi punti di vista, ed ognuno ha il diritto di manifestarli. Io personalmente non volevo partire con la Cgil, perchè non volevo che il Sindacato mettesse il suo cappello sugli studenti...ma sarò ben lieto di unirmi al loro nel corso del corteo..

Siamo giovani. Dobbiamo essere quanto più dinamici possibili.

Stefano